«La terra ormai non poteva pił assorbire umiditą. Da altezze vertiginose,
quasi dalle nubi, se ne abbeveravano invece con le loro radici gli abeti secolari,
ai cui piedi si depositava una schiuma bruna che si asiugava in tanti cerchi.
La primavera inebriava il cielo, che ne era stordito e si copriva di nuvole.
Sopra la foresta navigavano basse nubi di feltro dai lembi sfilacciati
che a momenti si abbattevano in tiepidi acquazzoni con un odore di sudore e di terra.»
Boris Pasternak, "Il dottor Zivago", 1957