Uomini... diversi,
come personaggi improbabili di un fumetto di Corto Maltese,
avventurieri e sognatori, marinai senza bussola, naufraghi dell'anima.
Eterni innamorati di un altrove e di una donna di cui non ricordano il nome,
ma ne conservano una foto sgualcita, tra biglietti del tram e pochi spiccioli.
Uomini, eternamente impantanati nei guai
e quell'espressione all'angolo della bocca,
di chi si sente sempre e ovunque fuori posto.
Uomini che regalano parole come fossero baci proibiti
e si specchiano in due lingue diverse
ailleurs … allure... troppo, troppo identiche tra loro.
Uomini che sanno perdere come se pagassero un semplice giro di rum
e sanno allontanarsi piano, senza fretta, senza rancore,
con le mani in tasca e lo sguardo perso dietro qualcosa,
visioni di chi ne ha viste tante, più di ogni altro giurerebbero!
Introversi ed ironici,
quelli che le donne cercano, ma non sanno mai riconoscere.
Uomini che si accontentano di poco, di un sorriso e poche parole
ed alla donna poi non chiedono molto, solo un sandwich e un po' d'indecenza.
Uomini che, per dirla con Paolo Conte, ti parlano così:
“... vieni via con me, entra in questo amore buio,
non perderti per niente al mondo lo spettacolo d'arte varia
di un uomo innamorato di te...”
“Libertà e perline colorate, ecco quello che io ti darò
e la sensualità delle vite disperate
ecco il dono che io ti farò… ”
a Te
“... donna che stai entrando nella mia vita con una valigia piena di perplessità.
Ed allora dai, entra e fatti un bagno caldo, c'è un accappatoio azzurro,
fuori piove un mondo freddo… ”